"Pensa da uomo di azione e agisci da uomo di pensiero" (Henri Bergson)

sabato 1 giugno 2013

STORIE DI STOP LOSS.

Nel trading l'uso degli stops è un must, in particolare quello dello stop loss, il prezzo di uscita da un trade immesso per limitare la perdita ad un livello che si ritiene accettabile, dal punto di vista finanziario e psicologico.

All'inizio della mia attività di trader snobbavo gli stops, mi ritenevo più furbo e consapevole della media degli operatori del mercato, e anche più veloce dell'uscire se ce ne fosse stata l'esigenza.
Ma è bastata una volta a farmi ricredere; l'arroganza, nel trading come nella vita, non paga.

Dopo aver studiato l'analisi fondamentale e l'analisi tecnica, osservato i mercati per 3 anni, nonchè atteso per circa 6 mesi un punto di ingresso diciamo "ad alto potenziale", ebbi la fortuna di entrare per la prima volta in Borsa nel giorno di partenza di uno dei più grandi bull market della storia del nostro mercato: l'8 gennaio 1997.
 
Visto che ai tempi non avevo un reddito stabile e i miei risparmi erano praticamente nulli, mi feci prestare da mio padre (pace all'anima sua) la parte considerevole dei risparmi accumulati con il sudore di una vita di lavoro (faceva il muratore), e lui, che aveva investito sempre in Bot ma aveva fiducia in me, acconsentì, con l'accordo: dividiamo a metà i guadagni o le perdite ("se va male me li darai coi tuoi redditi futuri" disse, anche se so che non l'avrebbe mai fatto...).
 
Divisi quella somma, 200 milioni delle vecchie lire che ai tempi erano una bella somma, in 10 posizioni; in poco più di un anno e mezzo, anche operando in opzioni sull'indice, triplicai il capitale investito ed ebbi l'arguzia (o il c...) di chiudere e incassare.
Perchè sappiamo troppo bene che finchè non chiudi e incassi, la borsa è solo un mondo virtuale.
 
Mi ripetevo: "sono un supertrader, che bisogno ho di usare lo stop ... ho una analisi quasi infallibile e sono sempre in grado di governare da solo la posizione ! "
 
Ai tempi questa stupida presunzione era ancora più infondata di oggi poichè operavo con il borsino della mia banca e non avendo una piattaforma in cui inserire gli ordini automatici, governare un trade in tempo reale al telefono, svolgendo per di più un altro lavoro, era pura utopia.
 
Poi arrivò Alitalia...
 
Siamo a novembre 2008, investo 10 milioni sul titolo; in un mese guadagna il 20% ma, a quei tempi, mi sembrava stupido vendere e incassare! ; era troppo poco in confronto ai guadagni realizzati prima.
 
Fu chiaro, col senno di poi, che avevo perso il controllo psicologico della situazione, e ringrazio Dio di non averci rimesso ben oltre...
 
Il titolo inizia una discesa inarrestabile, facendo la fine che tutti conoscono: oggi è fuori listino ed è carta straccia.
 
Perchè non ho mai chiuso la posizione sul titolo preservando almeno una parte del capitale investito?
 
All'inizio vinse la classica arroganza di chi pensa di aver ragione "tanto il trend inverte e il titolo recupera" poi, ad un certo punto, lo sconforto prende il sopravvento, metabolizzi la sconfitta e il tutto è diventato quasi un "monito autolesionista", una lezione che mi sono voluto autoinfliggere perchè potessi ricordarmela per il resto della vita: "ti credevi un re mida? Sei solo un fesso..." questo è quello che per anni mi sono ripetuto.

Ora sopra la scrivania del mio studio campeggiano tre riquadri; la foto della laurea (giusto per ricordarmi quanti capelli avevo...), la lista dei 13 errori fatali  (ne dovrei aggiungere altri, visto che continuo a commetterne di nuovi), la scritta "RICORDATI DI ALITALIA !"

Ma è da qui che inizia la descrizione dell'episodio di ieri; evidentemente quella scritta, lì dove sta, non va più bene.

Il 7 aprile scorso, pubblico su StockTwits un post segnalando un titolo del NYSE,  Krispy Kreme Doughnuts (KKD) , marchio molto conosciuto negli States che compare spesso nei film di Hollywood, produttore di ciambelle ed ora anche di soft drinks (Homer Simpson ne è ghiotto), con un buon rating di analisi fondamentale (IBD CanSlim 99 su 100) e  un bel long bullish pattern setup (onda 4 di Elliott).



il 9 aprile, sul breakout della trendline, compro il titolo.
 
Cosa sia successo quel giorno non mi ricordo, forse andavo di fretta, forse avevo la testa piena dei casini sul lavoro, ma non ho inserito lo stop loss !
 
Ho resettato la presenza di questo titolo dal mio portafoglio, non l'ho neanche segnalato, come faccio di solito, sulla pagina "US Stocks" del blog "ElliottFibonacci.blogspot.com/".
 
Ero talmente convinto di non aver posizioni aperte negli USA, così com'ero concentrato sulle posizioni (ora chiuse) che avevo sul nostro mercato, che a parte qualche sporadico trading intraday sul miniS&P (con rigorosa chiusura entro fine seduta) pensavo di essere out, vuoto, libero,  tant'è che sui miei blogs mi sono più volte rammaricato di aver avuto un outlook rialzista sugli indici USA ma di non aver avuto posizioni long, perdendo una grossa opportunità di guadagno.

Poi ieri la scoperta.

Come ogni venerdì di fine mese, inizia la mia routine di analisi e selezione dei titoli USA su cui focalizzare l'attenzione il mese successivo; apro il software per aggiornare la mia lista mensile (mediamente circa un centinaio di titoli) e in alto, tra quelli del mese di maggio elencati in ordine di variazione giornaliera positiva, svetta KKD con un + 16% e rotti.
 
Mi dico: "cacchio, non male per chi ha il titolo"!
Poi mi si apre un flash...il risveglio dalla catalessi... risorge un sospetto... apro la pagina "Stocks" della piattaforma del broker USA e vedo che ho ancora il titolo in portafoglio !!!
La prima reazione successiva è stata, ovviamente, di soddisfazione, ma pochi secondi dopo mi sono flagellato di improperi e mi è venuto un pesante morso allo stomaco guardando il grafico.

La lista degli errori commessi su questo trade:
1) non aver inserito lo stop loss (non ho ricordato Alitalia! , devo cambiare posizione al quadro...)
2) non aver controllato il report del broker (Joe Ross la individua come una delle classiche dimenticanze, sulle quali prima o poi si paga pegno...)
3) non mantenere le azioni nella stessa pagina dei futures (se fosse stato così, quando operavo sul E-mini avrei visto la posizione aperta...)
4) tenere un titolo nel giorno dell'earning report (chiaro che non mi ricordavo);  la volatilità aumenta e così il rischio si amplifica oltre misura;
5) non ricordarmi quando inserisco un'ordine (questa è la constatazione più pesante da sopportare...)
 
Nella serata di ieri  il titolo ha chiuso a + 21% dall'apertura ed è ancora in portafoglio.



Morale:

anche se questa volta è andata bene (il titolo dall'ingresso aveva perso oltre il 15% a riprova che il fattore c.... è sempre importantissimo),  l'insegnamento da trarre NON è che lo stop loss non serve, è che se ti deve andare bene ti va bene anche quando commetti una sfilza di errori madornali, ma basta comunque una serie anche piccola di perdite (una sola se si opera con i futures overnight) per annullare i guadagni di mesi o bruciare una parte anche significativa del proprio capitale.
E senza capitale, il trader è finito.
ALITALIA DOCET.
 
ElwaveSurfer


PS:
per una che va bene, c'è nè una che va male;
ieri è entrato lo stop loss sulla mezza posizione aperta su K.R. ENERGY;



l'avevo piazzato a - 5% dall'ingresso, in prossimità del supporto costituito dalla ex resistenza rotta con l'ultima spinta.
Il titolo è sceso giusto una frazione sotto lo stop loss, sembra apposta per farmi uscire, per poi rimbalzare e chiudere a + 2%...
Ma va bene così, l'errore è stato non aver aperto sul breakout ma sul pullback.


2 commenti:

  1. Complimenti per il tuo blog, l'ho appena scoperto e non mi ero ancora permesso nessun commento quasi per timore reverenziale. Mi sono messo d'impegno dopo che un trader di Crema e' scappato con la cassa portandosi via meta' dei risparmi di mio padre operaio. Non mi perdo d'animo e spero di poter recuperare parte di quello che gli e' stato rubato. Spero di non disturbarti troppo e spero che continuerai a scrivere, come me sono in molti che ti seguono.

    Buon lavoro
    Christian

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    1. Ciao Christian, grazie per i complimenti, e non aver nessun timore reverenziale, ci mancherebbe altro!
      Sono veramente dispiaciuto per tuo padre, in un episodio del genere mi sono imbattuto in passato mio malgrado.
      Iniziai a seguire i mercati quando facevo praticantato da promotore finanziario, nel gennaio 1994; la società era una delle più importanti del tempo, di proprietà della Fiat, quella dalla quale è poi nata Banca Generali.
      Tra i clienti che mi riassegnarono conobbi un anziano agricoltore al quale il promotore precedente aveva rubato trenta milioni, cioè anzichè sottoscrivere i fondi era scappato con i soldi.
      Cercai tramite la società di interagire per quel poveretto ma inutilmente; la SIM, mi dissero in sede, aveva denunciato il delinquente che tuttavia era irreperibile, e di più non poteva fare.
      Quell'episodio mi scioccò a tal punto che lasciai quel lavoro che peraltro non mi piaceva perchè eri sostanzialmente costretto a vendere non quello in cui credevi in funzione delle esigenze del cliente, ma quello che la società ti imponeva (al tempo il mercato chiedeva titoli di stato e tu dovevi vendere fondi azionari sul pacifico).
      Tieni duro e non aver fretta di recuperare il capitale;
      il bull market prima o poi arriverà, e sarà come un fiume in piena, sperando di salirci in tempo con il salvagente, bisogna solo farsi trascinare e uscire prima della cascata (non che sia facile ma con una buona dose di fortuna ce la si può fare).
      Cercherò di continuare col blog anche se, tra lavoro, trading, famiglia ecc... è una faticaccia.
      Qualsiasi cosa possa esserti utile (es: piccoli consigli, modesti certo, ma sinceri, o testi o altro) non esitare a contattarmi, anche via mail (gswaver@gmail.com).
      In bocca al lupo e buona domenica.

      ElwaveSurfer.

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