"Pensa da uomo di azione e agisci da uomo di pensiero" (Henri Bergson)

sabato 20 aprile 2013

ORO - Pullback o scoppio della bolla?

Nell'ultima settimana l'oro ha subito un vero crollo dei prezzi del 13%; il sell-off sarebbe stato alimentato dalla vendite delle riserve di oro della Banca centrale di Cipro per azionare il piano di salvataggio concordato con la troika.
E' finito il bull market Cycle o è solo un pesante pullback?

In termini di contesto generale, era già dallo scorso autunno che il prezzo dell'oro risultava sotto pressione anche per effetto della liquidazione delle posizioni lunghe di molti investitori istituzionali che attratti dalla sovraperformance dei mercati azionari USA, preferivano investire in azioni del Nyse e del Nasdaq anzichè detenere contratti sull'oro o oro fisico.

Nella settimana precedente il crollo di venerdì scorso, quattro banche di primaria grandezza come Societè Generale, UBS, Deutsche Bank e Goldman Sachs avevano emesso reports nei quali individuano una previsione di riduzione dei prezzi dell'oro;
in particolare Goldman Sachs in un report diramato il 9 aprile prevede che nella seconda metà dell'anno ci sarà un'accelerazione della crescita economica negli Stati Uniti che terrà i tassi reali al livello attuale, conseguentemente stima un calo del prezzo dell'oro a 1.450 dollari l'oncia a fine 2013 e a 1.270 dollari l'oncia entro fine 2014.
In soli tre giorni, tra venerdì 12 e martedì 16 aprile, il mercato è sceso fino a 1.322 $/oncia proiettandosi ben al di sotto del target di fine anno individuato da GS; quindi bisogna essere pronti già all'acquisto?
I reports di analisi fondamentale vanno sempre valutati con l'occhio di un investitore di medio e lungo termine; gli istituzionali (esclusi hedge funds e simili) non fanno trading e costruiscono posizioni che mantengono nel tempo, per loro il timing è relativamente poco importante, mentre per un privato e piccolo investitore la faccenda è un po' piu' complessa; chiunque abbia fatto trading conosce la sofferenza di detenere posizioni contro-mercato, il lento e inesorabile declino del valore del proprio investimento, con un'unica dolorosa ma necessaria azione da compiere; tagliare la perdita.
Il timing quindi è importantissimo.

Con riferimento ai principali fattori di analisi fondamentale che influenzano l'andamento dei prezzi dell'oro cerchiamo di capire qual'è la posizione dei Tori e degli Orsi e quindi le potenziali prospettive sull'andamento dei prezzi.

1°) disoccupazione e inflazione USA e politica monetaria della FED.
 
Gli acquirenti di oro ritengono che, malgrado i miglioramenti della situazione occupazionale, il tasso di disoccupazione sia ancora lontano rispetto al valore-obiettivo del 6.5% che guida la politica monetaria ultraespansiva della FED e che questa non terminerà a breve il suo programma di allentamento; nel lungo con tutta la moneta messa in circolazione (4.000 miliardi di Dollari) l'inflazione inizierà a salire, cosicchè l'oro diventerà un asset rifugio.
I venditori di oro, al contrario, notano che in seno alla FED cresce un certo malcontento verso l'attuale programma di QE con acquisti di titoli e ritiene che entro l'anno questo sarà fortemente ridimensionato o terminerà raffreddando potenziali spinte inflazionistiche (peraltro molto sopite).

2°)  la crisi dei debiti sovrani nell'Eurozona.
 
I tori sull'oro pensano che la crisi non sia ancora terminata, che dopo Cipro toccherà alla Slovenia e poi forse magari all'Italia, che non riesce nemmeno ad eleggere un Presidente della Repubblica e dopo più di 50 giorni dalle elezioni non ha ancora un governo che possa garantire la continuazione delle riforme strutturali necessarie a ridurre il debito pubblico;
inoltre i rialzisti notano che in Germania cresce l'onda degli euroscettici , in particolare di coloro che non vogliono che i soldi dei contribuenti tedeschi siano destinati ai paesi in difficoltà.
Gli orsi non intravedono invece particolari rischi di rottura dell'Euro perchè ritengono che la BCE garantirà tutto il supporto illimitato che ha promesso e la Germania resterà ampiamente filoeuropeista non potendosi permettere una doppia moneta europea con un nuovo marco molto forte che inchioderebbe le sue esportazioni, unico vero motore della sua crescita economica.

3°) il sostegno alla crescita e contrasto all'austerità.

In Europa si sta rianimando il dibattito sullo smobilizzo delle riserve auree per favorire la crescita e contrastare le misure di austerità, e ciò potrebbe avvenire non necessariamente con la vendita delle riserve nei forzieri delle banche centrali ma anche utilizzando lo stock aureo per l'emissione di eurobond garantiti in oro.
Le banche centrali europee sono abituate ad usare oro; dal 1999 al 2004 la Banca D'Inghilterra ha venduto 345 tonnellate di oro (non facendo, col senno di poi, un grande affare visto il rialzo dei prezzi dai 250/300 $/oncia anche solo ai 1.350 $/o attuali, per non parlare del top a 1.900 $/o...)
L'Italia è il terzo paese mondiale per riserve in oro (dopo Usa e Germania, il quarto considerando "l'entità FMI") e un suo utilizzo dinamico potrebbe essere una soluzione per contrastare le pesante crisi economica che ci affligge.
Gli orsi ritengono che nuove crisi dell'euro e del debito indurranno le banche centrali (basta quella italiana) a vendere oro pur di non utilizzare ancora la leva fiscale e tagliare la spesa pubblica (toccando magari stipendi pubblici e pensioni); i rialzisti pensano che ciò non possa avvenire.

4°) la guerra valutaria acuita dal Giappone con la svalutazione dello Yen sul Dollaro (-25% in sei mesi), che mette in crisi anche la Cina e la Corea, le quali vedono aumentare la competizione delle esportazioni di prodotti giapponesi riducendo la forza dei propri e potrebbero essere indotte a simulare azioni di politica monetaria espansiva che sosterrebbe l'oro.
Persino in Giappone vendono oro malgrado il forte programma di espansione monetaria messo in atto dalla propria Banca centrale.

5°) la domanda e l'offerta di oro fisico;
 
la domanda è rappresentata da:
> gioellerie (68% del totale), proveniente in particolare dall'India e dalla Cina;
> semilavorati industriali (14% del totale), impiegati nei settori chimico, elettrico e delle nanotecnologie;
> lingotti e monete d'oro.
 
l'offerta proviene per il 60% dalla produzione nelle miniere (Sud Africa, USA, Australia, America Latina); recentemente un grosso produttore come Barrick Gold (Nyse:ABX) ha ridotto le sue stime in alcune delle sue miniere più promettenti .
 
I tori confidano in una aumento della domanda di oro fisico in particolare dei paesi emergenti  per questioni di status symbol e legate all'accumulo di riserve delle banche centrali, come quella cinese particolarmente attiva per raffreddare il mercato immobiliare e ridurre l'esposizione in T-Bond.

6°) le tensioni geopolitiche internazionali , come quelle che si possono generare nei paesi produttori di petrolio nel Medio - Oriente o in paesi ribelli come la Corea del Nord sostengono il prezzo dell'oro come bene rifugio;

7°) la bolla dei mercati obbligazionari ;
i prezzi del T-Bond e del Bund sono arrivati a livelli anche solo inimmaginabili alcuni anni fa; finchè verranno considerati una sicurezza, gli orsi dell'oro avranno il sopravvento; quando la minaccia di scoppio della bolla si farà via via più concreta i tori inizieranno ad accumulare risorse in oro come bene fisico di rifugio e i prezzi del metallo inevitabilmente saliranno.
 
 
Dal punto di vista dell' analisi tecnica tradizionale, integrata con la teoria di Elliott , l'oro risulta in un trend rialzista di lungo termine iniziato alla fine del 1999.
 
 
 

Guardando il grafico mensile, nel 1980 l'oro termina la precedente fase rialzista, iniziata nel 1971, con un massimo a 873 $/o, qualificato con l'Elliott Wave Principle, come scenario principale, top di onda [III] SuperCycle (come scenario Alternativo: Alt: [I])
Dal 1980 al 1999 si sviluppa un SuperCycle Bear Market correttivo, l' onda [IV] (o Alt: [II] ) strutturato come A-B-C nel quale l'onda B assume la forma di un triangolo, [A]-[B]-[C]-[D]-[E] , onda correttiva che termina con un minimo a 251 $/o.
Nel 1999, più o meno in prossimità del massimo delle Borse, inizia un nuovo SuperCiclo Rialzista, l'onda [V] (o Alt: [III] ), che ad avviso dello scrivente, secondo lo scenario principale, è ancora in corso.

 

L'analisi del grafico settimanale, invece, evidenzia più nel dettaglio la struttura di questa onda SuperCycle, che secondo il conteggio preferito si sta sviluppando come una estensione in onda I Cycle, con top a marzo 2008 a 1.024 $/o , in prossimità dell'estensione di Fibonacci del 100% rispetto all'onda V della [III] partendo dalla [IV] , veloce correzione in onda II fino ad ottobre 2008 e a 682 $/o, nuovo rialzo di onda III (con [3] estesa), che termina a settembre 2011 a 1.921 $/o vicino ad un cluster di Fibonacci dato da: 200% di onda V della [III] dalla [IV] & 1.618% della I dalla II.
Dall'autunno 2011 si sta presumibilmente sviluppando l'onda IV Cycle e la rottura della parallela alla up-line dei massimi, intervenuta il 02 aprile, potrebbe segnare l'allungo finale dell'onda [C] Primary, con primo obiettivo in area 1.300 $/o (ritracciamento di Fibonacci del 50% dell'onda III), secondo obiettivo in area 1.155 $/o (61.8% di Fibonacci) e finale non oltre 1.033 $/o; uno sfondamento di tale livello invaliderebbe questo scenario principale a favore dell'alternativo, che considera invece il top a 1.921 $/o come la fine del SuperCycle Bull Market di onda Alt: [V o III]
 



Sul breve termine, grafico daily, ho aggiornato il conteggio alla rottura della parallela il 02 aprile scorso; fino a quel momento ritenevo fosse possibile e imminente la fine dell'onda [C] di un triangolo.
E' interessante comunque notare come lo scenario di breve/medio termine fosse già ribassista e, operando in logica trend-following, non si sarebbe dovuto avere in portafoglio una posizione long.
La rottura del forte supporto statico a 1.527 $/o intervenuto una settimana fa, supporto che aveva retto la pressione dei ribassisti per ben tre volte (settembre e dicembre 2011 e maggio 2012), costituisce un segnale importante di conferma del trend primario ribassista in corso.
 
Conclusioni:
 
Chi opera con approccio breakout e pullback deve astenersi dall'aprire qualsiasi posizione al rialzo, solo i più coraggiosi traders che operano in logica reversal possono pensare di aprire long sulla tenuta di 1.300 $/o , assumendosi comunque un rischio di perdita elevatissimo (personalmente non utilizzo Elliott per cercare minimi e massimi su cui aprire nuove posizioni, semmai per chiuderne di già aperte).
"The trend is your friend until the end"; i trend primario e intermedio sono ribassisti, prudentemente si dovrebbe operare aprendo short sui bounces controllati e ben strutturati (onde 2 / 4 / b) oppure sui break-down di congestioni laterali (tipo flat, triangle o three), ma attenzione:
il Bull Market Ciclico non sembra terminato, nel lungo termine è probabile vedere prezzi superiori agli attuali e persino ai massimi storici; quando, lo vedremo vivendo.

ElwaveSurfer

3 commenti:

  1. Ciao Elwawe e grazie per i tuoi grafici e analisi !
    Se trovi il tempo, mi piacerebbe sapere come conti la risalita dell'oro da 1180.
    Grazie
    Alessandro

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  2. Ciao Alessandro,
    sembra una impulsiva in cinque;
    il dilemma è se il minimo a 1180 ha completato la correttiva Cycle ([IV] o [II]?) e quindi è l'inizio di un nuovo grosso bull market oppure se è la a di un inverted zig-zag 5-3-5.
    A fine settimana provo ad aggiornare il conteggio sul ElliottFibonacci.
    Comunque, anche se per il mio modello di trading è presto per entrare long, resto positivo sull'oro nel lungo termine; potrebbe essere l'asset rifugio della prossima crisi sui mercati finanziari (crollo dell'azionario USA e/o crisi debiti sovrani in Europa).
    A presto.
    ElwaveSurfer

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