"Pensa da uomo di azione e agisci da uomo di pensiero" (Henri Bergson)

lunedì 3 febbraio 2014

PUNTO FONDAMENTALE E TECNICO SUI MERCATI


E' già trascorso il primo mese del 2014 e alcune considerazioni sulla situazione economica e dei mercati sono opportune.



QUADRO FONDAMENTALE

In EUROPA Draghi ha dichiarato:
1°) che la BCE proseguirà la sua politica monetaria espansiva per tutto il tempo necessario a sostenere la ripresa, conseguentemente i tassi resteranno bassi ancora per un lungo periodo di tempo;
2°) che la BCE potrebbe comunque intervenire in caso di :
Ø  un rialzo ingiustificato dei tassi del mercato monetario, sotto pressione per il tapering della FED e per la riduzione di liquidità collegata al crescente rimborso, da parte delle banche europee , dei prestiti acquisiti con le due LTRO (ne restano meno del 50% dei 1.000 mld di euro erogati, di questi il 75% è in mano a banche portoghesi, spagnole e italiane);
Ø   un peggioramento dello scenario dell'inflazione, che la stessa Bce prevede nel 2014 in calo all'1,1% (dall'1,4% del 2013) e poi in lieve rialzo nel 2015 all’1,3%, quindi nessuna deflazione “stile Giappone anni 90”come molti economisti e lo stesso FMI temono;
3°) che “la crisi non è finita, la ripresa è debole, modesta e fragile”

 Ora, benchè bassi tassi d'interesse e una inflazione costante aiutino i Governi a perseguire le loro politiche fiscali di austerity perchè riducono il costo del debito e erodono il valore reale del debito pubblico, considerato che l’obiettivo principale della policy BCE è contenere l’inflazione “sotto, ma vicino al 2%” l’Eurotower potrebbe veramente intervenire (malgrado la riluttanza della Buba)
Quali le possibili manovre di intervento?
Ø  Una nuova riduzione del tasso di rifinanziamento, già sui minimi storici, dallo 0,25% allo 0,15% oppure allo 0,10%.
Ø  Tassi negativi sui depositi dell'Eurosistema.
Ø  Una nuova versione di LTRO
Ø  l'avvio di acquisti di asset backed securities , come fatto dalla FED e della BoE con discreto successo (il denaro è arrivato anche alle imprese e alle famiglie e non si è fermato alle banche)
Ciò porterebbe ad un ulteriore scivolamento (probabilmente l’ultimo) dei tassi dei bond europei.
 
ITALIA
Le banche italiane sono piene di nostri titoli; oltre 400 miliardi con un aumento di quasi il 100% grazie alle risorse acquisite dalle operazioni LTRO della BCE , delle quali ne sono state rimborsate solo il 25%.

Se questo ha consentito, nel pieno della crisi dei debiti sovrani, di sorreggere la nostra offerta di BTP, impedendo il default del nostro Paese (bastano un paio di aste semi-deserte), ciò rappresenta un rischio per il sistema creditizio, e dunque per l'intera economia italiana; restano alcuni problemi
1°) bassa patrimonializzazione a causa dell’alto ammontare (300 mld) di crediti deteriorati; in vista dell’avvio degli stress test per valutare le loro solidità in situazioni di crisi estrema, molte banche italiane hanno annunciato aumenti di capitale (stima 7 miliardi) per rafforzarsi deprimendo le proprie quotazioni borsistiche;
2°) business orientato al trading piuttosto che alla concessione di credito per imprese e famiglie; la domanda di mutui è crollata negli ultimi tre anni (-19% nel 2011, -42% nel 2012 e -4,3% a novembre 2013) e se lo spread è vicino ai livelli dell’estate 2011 i mutui non hanno lo spread di allora (1%) ma il triplo (medio 3%)
3°) redditività insoddisfacente che imporrà al nostro sistema bancario pesanti e incisive ristrutturazioni (acquisizioni, incorporazioni e fusioni)
La produzione industriale ha ricominciato a crescere a novembre (+1,4%) e anche a dicembre (+1,3%) dopo 26 mesi consecutivi in negativo, la più lunga recessione del dopoguerra, ma è comunque scesa del 25% dall’inizio della crisi e dal picco del 2007 il nostro Pil è calato del 9% ; a sostenere la produzione è quasi esclusivamente l’export, i consumi interni sono asfittici causa il calo del reddito reale delle famiglie (-10% in 6 anni) e la crescente e altissima disoccupazione (12% , ai massimi dal 1977), mentre la spesa pubblica sotto continui tagli da spending review non aiuta il sistema.
L’inflazione del 2013 è in calo all’1,2% , il minimo da 4 anni, ma il debito pubblico è ancora alto al 130% (2.068 miliardi) con un + 6% rispetto al 2012; il 2014 si preannuncia come un anno di grosse emissioni (circa 400 MLD) e, per ora, i costi del rifinanziamento sono bassi; le aste di gennaio sono andate bene, soprattutto nelle duration a breve, con i CTZ (all’1,03%) , i BTP a 3 (al 1,51%) e i BTP a 5 (2,43%) tutti ai minimi storici; le attese degli operatori sono per una riduzione dei tassi sul BTP decennale al 3,7% e dello spread a 170-180, quindi ormai dovremmo essere arrivati al pavimento.
 
Sul MERCATO OBBLIGAZIONARIO
> in USA i T-BOND a 10 anni sono saliti dall’1,62% del 2 maggio al 3% , il 2013 con una delle peggiori performance della storia; - 2,6%, una dei tre cali più significativi dal 1973;
> i tassi sui titoli dei Piigs e i corporate bond europei sono ai minimi grazie alla forte domanda alimentata dalla liquidità dei QE e in uscita dai paesi emergenti.
Gli investitori non sentono più nessuno il rischio di distruzione dell'euro e proseguono la folle caccia al rendimento ma i rischi non mancano:

1°) Perché i PIIGS non hanno fatto molte riforme strutturali;

2°) Perché la disoccupazione è ancora alta (media 12%, con punte di 26% in Spagna)

3°) Perché ci sono crescenti tensioni sociali (che potrebbero manifestarsi anche alle elezioni europee)

4°) Perché siamo in clima di disinflazione se non di deflazione .

5°) Perché si sente puzza di bolla.
 
i tassi dei bond periferici sono vicini ad un minimo e potrebbe avviarsi il decoupling dei tassi tra EU e USA, a favore della zona euro.

In USA si è avuta:
Ø  la conferma della crescita economica, il PIL del 4° trimestre 2013 è aumentato del 3,2%,  il secondo semestre dello scorso anno è stato il migliore dal 2003 e le prospettive sono positive anche per il 2014 (PIL in aumento tra il 2,8% e il 3,2%)

Ø  la conferma della disoccupazione  in calo al 6,7%, livello minimo da 5 anni

Ciò ha indotto la Federal Reserve a proseguire nel tapering, ovvero nella riduzione degli stimoli monetari, approvando una ulteriore riduzione di 10 miliardi del QE (la seconda in due mesi) e nella forward guidance, ovvero nella promessa di tassi a zero fino al 2016.
Con questo cambio di strategia nella politica monetaria della FED, meno accomodante, è normale che il rendimento dei Treasury stia salendo e il dollaro si stia apprezzando mentre è meno scontato che la borsa continui a salire oltre i massimi storici (Bernanke, in uscita, ha dichiarato che non esiste il pericolo di bolla ma ovviamente non è credibile, avendola lui stesso alimentata oltre misura)

PAESI EMERGENTI

Pochi giorni dopo che il FMI aveva messo in guardia sul rischio che, causa il tapering della FED, il deflusso di capitali potesse scendere anche del 50%, è salita la febbre sui paesi emergenti.
In realtà la fuga dei capitali dai Paesi in via di sviluppo era già iniziata lo scorso anno quando si è registrato un deflusso dai fondi azionari e obbligazionari di 59 Mld di dollari (nel 2012 + 119 Mld) a favore dei fondi azionari di Giappone, Usa ed Europa  (2013 = + 378 mld; 2012 – 121 mld)

Il rischio è che si apra la terza fase della crisi finanziaria globale; dopo quella USA e quella Europea, quella verso i paesi emergenti

 Molte banche centrali (Turchia, India, Brasile) sono intervenute con rialzi dei tassi per sostenere le proprie monete , l’unica che non c’è riuscita e quella argentina la quale dopo aver depauperato nelle scorse settimane la metà delle proprie riserve in valuta estera per sostenere la moneta nazionale , ha assistito inerme al crollo del peso del -17% sul dollaro, la maggior caduta degli ultimi 12 anni (ma qui le cause sono di natura diversa e più profonda).

 CINA E GIAPPONE

 La Cina rallenta la crescita (PIL A +7,7% nel 4Q 2013), l’inflazione al consumo resta bassa al 2,6% (se il dato è reale) ma preoccupa la crescita dei salari (+ 17%) e la bassa liquidità del sistema (con la banca centrale che è intervenuta in due mesi con pesanti iniezioni di liquidità per placare tensioni sui tassi)

Il Giappone attiva la terza grande manovra; quella della deregulation (liberalizzazioni del settore dell'energia e deregolamentazione del Fondo di investimento pensionistico pubblico che gestisce 1200 Mld di $) e delle riforme strutturali , entrambi molto difficili in un Paese  più ingessato del nostro.

Abe aumenterà la tassa sui consumi all’8% ma taglierà le tasse sulle imprese del 2,4% e spinge per un aumento dei salari per sostenere la domanda interna, tanto ben venga una crescita dell’inflazione.
 
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In conclusione, salvo acuirsi di crisi valutarie, emergenti o altro, i mercati azionari dovrebbero, almeno nei primi 2 o 3 trimestri, sovraperformare quelli obbligazionari (nella consapevolezza che il rischio di investimento è comunque superiore).
 

QUADRO TECNICO

Le principali borse mondiali hanno raggiunto un top temporaneo e sono tutte in correzione.

I mercati americani, che stanno da quasi 5 anni trainando il resto del mondo, non sembrano ancora aver raggiunto il top di grado Cycle (ammesso che lo scenario alternativo non prevalga sul preferito) e dopo l'attuale pausa sono lanciati verso quota 2000 l' SPX e quota 4000 il Nasdaq 100 .


 




 In Europa, l'indice FTSE100 della borsa inglese sembra che stia completando l'onda D Cycle di un enorme triangolo (l'eventuale breakout rialzista avvalora lo scenario alternativo bullish)


 il DAX, dopo la rottura dell'onda [IV] triangolare di grado SuperCycle, potrebbe aver raggiunto il primo top di onda [1] Primary



 mentre l' IBEX spagnolo non sembra distante da un top di grado Primary (in questo caso correttivo)


Tuttavia la borsa che appare più vicina al top, se non l'ha già raggiunto, è quella giapponese, la migliore del 2013; il NIKKEY  sembra aver terminato l'onda (c) intermedia impulsiva dopo la rottura del triangolo estivo di onda 4




Quanto al nostro FTSEMIB , le perplessità manifestate nell'ultimo post hanno trovato conferma nel movimento di venerdì dove, dopo un iniziale movimento ribassista è seguita una veloce risalita che ha formato un hammer; il pattern non è chiaro e prende piede lo scenario alternativo di bottom.




I titoli con le impostazioni rialziste più interessanti sono elencati alla pagina HOT LIST .

Buon trading ... e prudenza, è pur sempre un bear market rally.

ElwaveSurfer

post pubblicato su PART TIME TRADER, blog affiliato a WALL STREET ITALIA

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