Mercati tra l'ottimismo e l'euforia sospinti dall'enorme liquidità iniettata nei sistemi dalle banche centrali, per ultima la Banca del Giappone che ha da poco varato un piano da ben 1.400 Miliardi (sull'argomento ho già scritto e non mi dilungo).
Concordo a pieno con la recente analisi del bravo Francesco Caruso, uno dei pochissimi analisti che continuo a seguire da oltre dieci anni per l'acume e la qualità delle valutazioni, quando nel suo "Cicli e Mercati" di maggio ribadisce che questo uptrend è figlio "dell'onda anomala di denaro causata dalla necessità da parte delle banche centrali di tappare il buco dell'eccesso di debito" ; secondo il suo pensiero, meritevole di nota, gli investitori, sempre più orientati alla ricerca di rendimenti, hanno dapprima trasferito il proprio capitale dalla liquidità ai bonds, ora su livelli massimi e ingestibili, ed ora (almeno in parte) stanno attivando il travaso da bonds alle borse, dove resisteranno finchè non si sarà riattivato il processo di aumento dei tassi (ovvero quando la droga da stimoli monetari avrà dissipato i propri effetti) (oppure, penso modestamente io, fino a quando non ci sarà uno shock o una crisi di qualsiasi natura).
Il grafico del BUND non ha bisogno di molti commenti, sta veleggiando verso i 150 formando un ending diagonal, la cui conclusione è spesso foriera di inversioni repentine e drammatiche.
Sul fatto che siamo diretti verso una bolla non ci sono dubbi, e pochi dubbi ci sono pure sui potenziali effetti (devastanti) che comporterà; l'incognita è quando scoppierà , e può essere a breve ma anche fra molti mesi; ricordarsi del 1997, quando molti osservatori ritenevano ci fosse la bolla negli Usa, come era, ma questa scoppiò a fine 1999 - inizio 2000.
Contesti assolutamente diversi, certo, serve giusto per evitare eccessi di sentiment positivo o, al contrario, pensare che il mondo possa crollare l'indomani.
Concordo a pieno con la recente analisi del bravo Francesco Caruso, uno dei pochissimi analisti che continuo a seguire da oltre dieci anni per l'acume e la qualità delle valutazioni, quando nel suo "Cicli e Mercati" di maggio ribadisce che questo uptrend è figlio "dell'onda anomala di denaro causata dalla necessità da parte delle banche centrali di tappare il buco dell'eccesso di debito" ; secondo il suo pensiero, meritevole di nota, gli investitori, sempre più orientati alla ricerca di rendimenti, hanno dapprima trasferito il proprio capitale dalla liquidità ai bonds, ora su livelli massimi e ingestibili, ed ora (almeno in parte) stanno attivando il travaso da bonds alle borse, dove resisteranno finchè non si sarà riattivato il processo di aumento dei tassi (ovvero quando la droga da stimoli monetari avrà dissipato i propri effetti) (oppure, penso modestamente io, fino a quando non ci sarà uno shock o una crisi di qualsiasi natura).
Il grafico del BUND non ha bisogno di molti commenti, sta veleggiando verso i 150 formando un ending diagonal, la cui conclusione è spesso foriera di inversioni repentine e drammatiche.
Sul fatto che siamo diretti verso una bolla non ci sono dubbi, e pochi dubbi ci sono pure sui potenziali effetti (devastanti) che comporterà; l'incognita è quando scoppierà , e può essere a breve ma anche fra molti mesi; ricordarsi del 1997, quando molti osservatori ritenevano ci fosse la bolla negli Usa, come era, ma questa scoppiò a fine 1999 - inizio 2000.
Contesti assolutamente diversi, certo, serve giusto per evitare eccessi di sentiment positivo o, al contrario, pensare che il mondo possa crollare l'indomani.
Sono sempre tre le borse trainanti per ciascun continente: quella USA nelle Americhe, quella tedesca in Europa, quella giapponese in Asia.
USA
L'indice di riferimento nel medio lungo ritengo sia il DJIA la cui struttura, sebbene impostata in modalità correttiva e non impulsiva, presenta un trend decisamente rialzista.
(per il grafico weekly vedere il post del 27 aprile)
In termini di Elliott, secondo lo scenario principale dovremmo essere nell'onda c minor di (y) intermedia di [Y] Primary di D Cycle; obiettivo del rialzo l'intersezione dei prezzi con la trendline che collega i massimi del triangolo, in area 16.400 tra agosto e settembre, poi possibile inversione e avvio di un bear market ciclico
Lo scenario alternativo è super bullish: siamo nella Alt:(3) intermedia della Alt:[3] della Alt:I del nuovo SuperCycle Bull Market Alt:[V]
Confermo quanto scritto nel precedente post del 2 aprile: non è consigliato aprire short, il rischio è quello di vedersi arrivare addosso un Freccia Rossa ai 300 km/h senza alcuna possibilità di scansarsi!
Tuttavia ho il rammarico di non aver colto questo ultimo rialzo; l'errore principale è stato l'eccessivo focus sul S&P 500 che stava testando i massimi (e pensavo subisse, almeno temporaneamente, lo stop della resistenza) poi superati su traino del Nasdaq (sul quale la vision era già long) e del DJIA (idem long).
Il NASDAQ ha accelerato rompendo la forte resistenza a 2.850 che da mesi frenava la sua spinta rialzista e sembra in onda 3 della 5 minore della (c) intermedia; prossimo obiettivo area 3.300, circa 10% sopra i prezzi attuali.
(per il grafico weekly vedere il post del 27 aprile)
EUROPA
Ho aggiornato il conteggio sul DAX perchè l'outlook precedente, secondo il quale sarebbe stato raggiunto un Top di Ciclo, è stato invalidato dall'ultimo rialzo con il quale l'indice tedesco ha bucato la resistenza a 8.140 come il burro, senza una fase distributiva/riaccumulativa degna di nota.
Per lo scenario principale saremmo nella onda finale intermedia (z) di [Y] di D , ma c'è ancora spazio per salire poichè non appare ancora completa l'onda w (seguirà almeno la x al ribasso e la y, ancora al rialzo); difficile stabilire un obiettivo, ma sopra i 9.000 punti diventerà prevalente lo scenario alternativo, secondo il quale dovremmo essere nella fase iniziale di un nuovo pluriennale SuperCycle Bull Market Alt:[V], in particolare nella Alt:(3) intermedia della Alt:[1] Primary della Alt:I Cycle.
Ma ancora stento a crederci (il motivo è spiegato dopo commentando il petrolio) comunque vedremo.
Ma ancora stento a crederci (il motivo è spiegato dopo commentando il petrolio) comunque vedremo.
Nel vecchio continente si comportano bene anche:
Londra, dove il FTSE-100 è impostato nella fase iniziale di una onda impulsiva estesa qualificabile come (3) intermedia o Alt:(5) di [C] Primary ed ha ritmo per superare il Top a 6.950.
(per il grafico weekly vedere il post del 27 aprile)
e Zurigo, dove lo SMI sta sviluppando l'onda 5 minor della (3) della [C] Primary.
(per il grafico weekly vedere il post del 27 aprile)
Il nostro FTSEMIB, sebbene non possa essere paragonato per struttura e ritmo agli indici suddetti, si difende bene e dato lo scenario interno politico-economico, sta facendo oltre le più rosee attese.
Lo scenario di lungo è stato ampiamente discusso e analizzato nel post del 15 aprile, al quale rinvio, mentre quello di breve, su grafico daily, ha avuto un piccolo aggiornamento in settimana;
(per il grafico weekly e monthly vedere il post del 15 aprile)
ora dovremmo essere in prossimità di un top di grado minor con la fine della onda x cui dovrebbe far seguito un ribasso di onda y a completamento dell'onda (b)/(x) intermedia;
in sostanza, il trend primario è rialzista (onda [C]/[Y] ), quello intermedio è laterale, e quello minor in topping non distante da uno storno.
GIAPPONE
Erano anni che non si vedeva un bull market di una tale potenza e persistenza in una borsa di un paese industrializzato; in sei mesi l'indice è salito di quasi l'80% e l'impulso è talmente forte che è difficile persino conteggiarlo adeguatamente (uno ha perso la mano, data la rarità dell'evento...)
Nel post pubblicato sul blog Part-time Trader affiliato a WALL STREET ITALIA il 5 aprile scorso, avevo rappresentato le potenzialità rialzista del NIKKEI ma, francamente, mi sarei aspettato almeno una congestione laterale per rifiatare (ed entrare). Niente, l'indice ha addirittura accelerato.
A onor del vero, analizzando il grafico weekly a medio-lungo termine, propendo ancora per uno scenario di rialzo correttivo, nel senso che il grande SuperCycle ribassista iniziato nel 1990 non sembra ancora terminato e questo mega-rimbalzo è solo il completamento dell'onda B Cycle ; il primo dubbio su questa ipotesi mi si è insinuato con la rottura in settimana della trendline negativa di lungo termine (rossa tratteggiata su grafico weekly), classico segnale di cambiamento di trend , che tuttavia in questo caso ha un valore, diciamo discutibile, perchè congiunge solo due massimi.
Conteggio preferito: siamo nell'onda 3 minor estesa della (c) intermedia quindi esiste ancora un notevole spazio di salita, almeno fino all'area 18.300 quindi circa il 20% sopra i livelli attuali.
Conteggio alternativo: se l'onda Alt:(b) si è chiusa in forma di triangolo, saremmo in onda Alt:3 di onda 1 minor, quindi l'obiettivo rialzista è ancora più in alto.
Da un punto di vista operativo, cercherò di cogliere questa opportunità con un ETF (scegliendone uno con il rischio cambio sterilizzato), ma malgrado le potenzialità rialziste, non è ragionevole entrare a questi prezzi, meglio aspettare uno storno con un setup tipo il One Type di Tom Joseph operando in pullback, o una congestione sideways tipo flat-triangolo-three operando in breakout.
COMMODITIES
L'ORO è ancora in pieno trend ribassista che, peraltro, appare distante da un esaurimento.
(per lo scenario di lungo termine vedere il post del 20 aprile).
il PETROLIO è in una congestione quasi indecifrabile; prima o poi romperà definitivamente al rialzo o al ribasso, ma anche qui la miglior strategia è starsene fuori.
Il valore del grafico del Crude Oil, tuttavia, non è tanto nell'opportunità di trading quanto nel segnale che trasmette in chiave intermarket, ovvero: se l'ultimo rialzo ciclico delle borse fosse effettivamente trainato dall'economia reale, e quindi dal costante aumento della domanda e della produzione, anche industriale, il petrolio, al quale come materia prima si ricorrerebbe con sempre maggior insistenza, non dovrebbe essere se non sui massimi molto più in alto?
ElwaveSurfer
----------------
Nota:
il mio modello di analisi tecnica si fonda sull'analisi concomitante di 5 elementi:
il prezzo, il tempo, il pattern, il ciclo, e il momentum.
Relativamente ai primi 3 fattori, impiego la Elliott Wave Principle e alcuni strumenti tradizionali tra i quali i chart patterns classici, mentre per quanto riguarda gli ultimi due ultimi fattori, ciclo e momentum, utilizzo, rispettivamente, uno stocastico rettificato incrociato con la teoria del sentiment e il ciclo di Ian Notley, e un MACD rettificato + i volumi (ove disponibili);
questi indicatori non sono riportati quasi mai sui grafici per non togliere spazio alle quotazioni e consentire una visione più chiara dell'unico vero fattore che conta: il prezzo.
Mi riprometto in futuro di fare delle eccezioni.
Ricordarsi sempre dei miei 5 P.S.
1°) "The trend is your friend until the end".
Seguo un approccio trend-following; apro long generalmente sui breakout di congestioni laterali, occasionalmente sui pullback controllati, mai sui reversal cioè contro-trend (short al contrario);
Seguo un approccio trend-following; apro long generalmente sui breakout di congestioni laterali, occasionalmente sui pullback controllati, mai sui reversal cioè contro-trend (short al contrario);
2°) per un trading profittevole, un ferreo money management e un disciplinato approccio psicologico-comportamentale sono molto più importanti di qualsiasi modello di analisi fondamentale e/o tecnica;
3°) almeno il 50% delle operazioni perdenti (o non vincenti) hanno un colpevole: il trader, che ha commesso un’analisi errata, un ingresso e/o una uscita sbagliati, un colpo di testa per eccesso di ego, un mancato rispetto delle sue regole o degli stops, ecc…; riflettere sempre sui trades fatti , ricordandosi comunque che il mercato, alla fin fine, fa quello che vuole ed ha sempre ragione;
4°) nel trading non esistono nè santoni onniscenti né il sacro graal; nessuna certezza, solo umiltà, duro lavoro, perseveranza, pazienza e disciplina;
5°) pregare (per i credenti) o sperare (per gli atei e gli agnostici) di non incappare nel Black Swan; chi fosse stato long su Wall Street l’11 settembre 2001 non avrebbe comunque avuto scampo …; nel trading, come nella vita, la buona o la cattiva sorte sono determinanti !
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.