"Pensa da uomo di azione e agisci da uomo di pensiero" (Henri Bergson)

mercoledì 1 maggio 2013

GOVERNO GIA' IN CRISI SULL'IMU

Il Governo Letta guadagna la fiducia anche al Senato ma è subito scontro sull'IMU.
Berlusconi pone il diktat dell'eliminazione dell'IMU sulla prima casa e Brunetta rincara con la restituzione anche sul 2012; il PD, che pure proponeva una rimodulazione con detrazione fino a 500 € (90% dei contribuenti)  è spiazzato.
La presa di posizione del PDL, dal suo punto di vista, è comprensibile: si è preso l'impegno con i propri elettori ed ora che è al Governo intende onorarlo.
Ma il problema è particolarmente complesso.
L'Imposta Municipale Propria è il pilastro della finanza locale ricostruita in chiave "pseudo-federalista"; la prima manovra finanziaria del neonato esecutivo Monti, nel novembre 2011, si fondò proprio sull'anticipo dell'introduzione di questo tributo che contribuì a risollevare i conti pubblici grazie ad un gettito complessivo attorno ai 22 miliardi, evitando di fatto la bancarotta al paese.
Ma esiste un problema di risorse; l'eliminazione dell'IMU sulla abitazione principale vale 4 miliardi, il rimborso di quella pregressa altri 4, che sommati al congelamento dell'aumento IVA (2 miliardi) e ad altre misure (taglio tasse sul lavoro, rifinanziamento incentivi sulle ristrutturazioni, esodati, ecc...) fanno circa 12-15 miliardi; sono un sacco di soldi, ma qual'è la copertura finanziaria di una tale manovra, a meno che non si intenda iniziare facendo fallire i Comuni?
Per fare un esempio col Comune presso il quale ricopro l'incarico di direttore finanziario, su un totale di 36 milioni di euro di entrate correnti, al netto della nuova Tares che vale 10 milioni ma dovrebbe essere una sorta di partita di giro (trattandosi di una tassa, tanto si incassa dal contribuente, tanto si paga al gestore del servizio), l'IMU vale ben 20 milioni, quindi il 55% delle spese ordinarie (personale, rimborso rate mutui contratti per finanziare gli investimenti sul territorio, ma anche servizi sociali, educativi, manutentivi, ecc...) sono coperte da questo importantissimo tributo.
E non è finita qui.
Nel mio Comune, il gettito IMU sulla prima casa, peraltro ad aliquota del 4 per mille quindi relativamente bassa rispetto alla media, vale appena 2.700.000 € grazie al fatto che essendo un Comune turistico la gran parte delle risorse proviene dalle seconde case, ma è impensabile poter fare a meno di questa entrata; sarebbe immediato fallimento e anche solo ipotizzare, come ha fatto il Governo, uno slittamento della riscossione della prima rata a dicembre senza misure compensative determina un vuoto di liquidità che impedirebbe di rimborsare le rate dei mutui di giugno e di non pagare una parte degli stipendi e/o delle fatture sui servizi essenziali resi alla Comunità.
E sto prendendo ad esempio un Comune qualificato come "virtuoso" con i conti in ordine.
L'aspetto più inquietante, sconosciuto ai più, è che ora l'IMU dei Comuni "ricchi" finanzia i contributi che lo Stato gira ai Comuni "poveri"; nel caso specifico, a fronte di un gettito IMU 2012 complessivo (quota Comune e quota Stato) di € 31.500.000, quest'anno, per effetto della recente modifica normativa della Legge di Stabilità 2013, il Comune dovrebbe incassare al netto della quota di immobili di categoria D (stabilimenti industriali e artigianali)  che si trattiene lo Stato (5.200.000 €),  ben 26.300.000 €.
Il mio Sindaco, come molti altri, in prima battuta, era contentissimo; con 6.300.000 € in più di potenziali entrate rispetto alle esigenze di bilancio (e all'incassato netto 2012) pensava , con una parte, di ridurre le tasse in capo ai cittadini, con un'altra di finanziare quegli interventi di manutenzione del territorio che la stupidità del Patto di Stabilità non consente di coprire; sto parlando delle buche delle strade, della manutenzione delle scuole e degli asili, delle potature delle alberature stradali.
Ma no! Non è così! 
Nella realtà il nuovo Fondo di solidarietà nazionale col quale venivano trasferite risorse compensative ai Comuni e che era alimentato dalla fiscalità generale (IVA, IRPEF, imposte di registro, ecc...) ora è alimentato dall'IMU dei Comuni "ricchi" per cui i 6.300.000 € in più saranno assorbiti dal Fondo e non incassati dal Comune, e in più i trasferimenti statali a favore del nostro Ente saranno azzerati con un taglio di  2.600.000 €!
In sostanza il mio Sindaco tassa i suoi cittadini per far arrivare i soldi ai cittadini degli altri Comuni!
Alla faccia del federalismo!
I Comuni sono la spina dorsale della pubblica amministrazione nelle comunità locali, sono diventati uno degli ultimi baluardi per l'assistenza sociale minima, all'infanzia o agli anziani, dove lo Stato non arriva quasi più (se mai è arrivato...)
L'IMU è troppo importante per essere depennata senza pensare di trovare valide risorse alternative.
Quali?
Che non si parli di tasse sui giochi o sui soldi in Svizzera, è roba che non tiene e che l'Europa fatica a bersi; sicuramente si può agire sullo snellimento della burocrazia della pubblica amministrazione con una nuova spending review mirata,  sul recupero dell'evasione fiscale, sulla revisione degli estimi catastali in funzione del vero valore del patrimonio immobiliare, ma serve un piano di rientro credibile che non metta in ginocchio nè il bilancio dello Stato (i mercati se ne risentirebbero subito) ma neanchè quello dei Comuni.
E' vero che le aliquote massime sul reddito in Italia sono alte, ma non molto distanti da quelle di altri paesi europei , alcuni dei quali le hanno addirittura superiori (Germania , Francia , Regno Unito, Olanda; fonte il Sole 24 Ore del 30.04).
Il vero problema è pagare alte tasse per ottenere servizi inefficienti dalla Pubblica Amministrazione.
E' questo che il cittadino e le imprese non riescono (giustamente) più a tollerare.
Se chiedete a chiunque se vuole pagare l'IMU sulla prima casa vi dirà di no, ma se gli dite che in caso di abolizione non compensata dovrà pagare il triplo sul buono della refezione scolastica del figlio o sulla retta di assistenza domiciliare dell'anziana madre, finirà per pensarci su due volte.
E se sapesse che l'antisismica delle scuole non viene finanziata a causa dei rigidi vincoli di Patto imposti dall'Europa, pur desiderando di uccidere qualche dipendente pubblico fannullone, avrebbe più a cuore il proprio Comune.
 
ElwaveSurfer

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