La bolla continua a gonfiarsi; ancora nuovi massimi su diversi indici obbligazionari e azionari, tra questi ultimi Dow Jones Industrial e S&P 500, ma anche DAX e Sensex; quando scoppierà, perchè è questione di tempo ma scoppierà, chiunque spera di salvarsi in tempo ma come sempre farà comunque molte vittime.
Uno degli aspetti tecnicamente più controversi resta la divergenza tra gli indici USA, in particolare tra DJIA e SPX da un lato e RUT e NDX dall'altro, ma anche tra i primi due.
Il grafico più preoccupante è quello del DJIA , dove l'indice sta toccando da alcuni mesi la up-line di una specie di mega-triangolo che, seppure di grado superiore, mostra analogie con quello sviluppatosi negli anni '60-'70 che portò ad una delle più lunghe e dolorose crisi economico/finanziarie della storia moderna; se l'interpretazione fosse corretta, si prospetta il bear market più duro dal 1929.
L' SPX si è bevuto tutte le cassandre e con un rialzo verticale (anche se in apparenza correttivo e non impulsivo) sembra lanciato verso i 2.000 se non verso i 2.200, e anche questo non ci azzecca con il Dow Jones Industrial che appare al limite.
Il Nasdaq è quello che convince meno; ha offerto molte soddisfazioni a chi ci ha veramente creduto (e io, nell'ultimo anno, non sono stato tra questi) ma è ancora in congestione e abbondantemente sotto i massimi storici.
Il DAX conferma l'ipotesi rialzista, rivista diverse settimane fa, di una quinta onda estesa con obiettivi oltremodo ambiziosi , anche se "quota 10.000" potrebbe essere una forte resistenza almeno psicologica.
In Europa c'è forte attesa per gli interventi della BCE che dovrebbero comportare non solo un taglio dei tassi dallo 0.25% allo 0.15-0.10%, ma soprattutto il varo di misure di politica monetaria non convenzionali come il tasso negativo sui depositi che fungerebbe ad incentivo per le banche concedere prestiti a imprese e famiglie o un'intervento sugli ABS che, sebbene messo in cantiere, richiede tuttavia tempo per produrre risultati sull'economia reale (prima va pulita la spazzatura ancora in essere, creato un vero mercato, e incentivate le emissioni in formato semplice e trasparente).
Se si guarda l'andamento del prezzo dei bond europei, i cui tassi sono ancora in discesa, il mercato sta scontando entrambe le manovre e l'assenza della seconda creerebbe una reazione negativa anche sulle borse, in particolare sui titoli bancari.
In Italia il Renzi, dopo il clamoroso risultato elettorale, deve solo dimostrare quanto (e quando) riuscirà a tradurre le buone dichiarazioni di intenti in veri fatti, soprattutto in termini di riforme strutturali.
Il segnale politico è stato chiaro ma i veri numeri di cui dispone a Roma sono quelli di prima, cioè risicati, e anche se per il momento nessuno può permettersi di fronteggiarlo (pena il linciaggio in pubblico) l'insana melina di palazzo cercherà di infilarlo nelle piu' putride paludi italiche; astuzia, coraggio e fortuna non gli mancano, vedremo se anche in Europa riuscirà ,durante il semestre europeo, ad ottenere qualche risultato (almeno l'alleggerimento del patto di stabilità).
Il nostro FTSEMIB sembra proiettato a testare e superare i massimi, con ultimo obiettivo 24.500 in autunno; nel breve il pattern, il ciclo e il momentum appaiono positivi, è stata rotta la congestione laterale secondo lo scenario principale prospettato nell'ultimo post, prima resistenza a 22.000.
Fin qui le previsioni che, si sa, contano ZERO nel trading;
un trader un'idea se la deve fare su dove il mercato potrebbe andare, ma deve sempre usare il condizionale, deve essere sempre pronto a tutto, e deve soprattutto seguire il trend.
E il trend in corso è rialzista quindi, per chi come il sottoscritto non ha un approccio reversal e non è un amante del brivido (perchè non ho più il fisico), non si va short e al più si entra o incrementa long, con moderazione sugli USA dove il rischio è alto poichè si dovrebbe essere comunque a fine ciclo (pur deformato che sia dalla Fed ormai è tirato al limite), un po' più sulla Germania e soprattutto sull'Italia, dove l'abbondante raccolta dei fondi può dare l'ultima benzina al mercato, per chi riesce ed ha il fegato sull' India che sembra entrata nell'eden dei tori (ovvero, secondo la teoria di Elliott, nella mitica iii della 3 della (3) della ((3)) della III , che in genere, è la più potente delle ondate da tradare).
Da ultimo uno sguardo all' ORO, che in settimana ha rotto al ribasso e per ora non se lo fuma nessuno anche se fra qualche mese arriverà anche il suo momento.
Martin Armstrong, non un tipo qualunque, azzarda un minimo verso 900 e un massimo tra 22.000 e 24.000 in quello che considera l'anno di fine ciclo secolare del suo modello ECM, il 2032, anno del giudizio e dell'Armageddon universale; il bottom è credibile, il top è ancora fantascienza, per adesso comunque non lo trado (e anche dopo, se buttasse veramente male tipo iperinflazione o fallimento di Stati o di monete, il veicolo migliore potrebbero non essere, a quanto sostengono i cospirazionisti, le azioni, nè i futures, nè gli ETF, ma le monete e i lingotti !).
PORTAFOGLIO
ITALIA
Venerdì scorso ingresso su
PRIMA INDUSTRIE pertanto il portafoglio diventa:
ASTALDI, BANCA GENERALI, BANCA IFIS, BPER, BREMBO, ENGENEERING, ESPRINET, GENERALI, HERA, IGD, INTESA RSP, LA DORIA (2), LUXOTTICA, PRIMA INDUSTRIE, RECORDATI
USA
Venerdì scorso chiusi i long su:
AFOP ( + 11% ) protagonista di un crollo di oltre il - 9% con alti volumi, a testimonianza che anche i titoli col miglior rating possono sempre riservare amare sorprese.
BITA ( + 5% ), che ha toccato uno stop profit posizionato troppo stretto; se consolida rientro.
TWTR (-3%) , trade d'impulso "totalmente" sbagliato all'origine perchè condotto su un titolo "fondamentalmente" a bassissimo rating e "tecnicamente" in controtendenza (acquisto su un potenziale doppio minimo con un trend nettamente ribassista); l'ego è duro da combattere anche dopo molti anni...
Il portafoglio USA residuo diventa:
AAL, ACT, ALXN, ANIK, FB, EOG, LUV, SLXP, SWKS, TRN, URI, VIPS.
(grafici alla pagina PORTAFOGLIO USA).
Buon trading.
ElwaveSurfer
POST SCRIPTUM
Ho modificato la struttura del blog inserendo due nuove pagine:
> la prima, denominata HOT LIST USA, nella quale saranno indicati i tickers e i grafici delle azioni del Nyse e del Nasdaq sulle quali ritengo possano esserci interessanti setup operativi per l'apertura di posizioni long o short;
> la seconda, denominata PORTAFOGLIO USA, nella quale saranno riportati i grafici delle azioni Nyse e Nasdaq sulle quali ho posizioni aperte, con indicazione dei risultati dei vari trades chiusi.
Conseguentemente a tale modifica, risultano ridenominate le pagine esistenti relative all'operatività sulle azioni italiane in HOT LIST ITALIA e PORTAFOGLIO ITALIA.
D'ora innanzi non saranno pertanto più pubblicati, sui post della pagina principale, i grafici dei singoli titoli ma solo le denominazioni / tickers delle azioni in portafoglio, rinviando alle suddette pagine "dedicate" l'illustrazione delle charts e dei setups.
Ho aggiunto tra i link interessanti quello di TradePlan.it/ di Antonio Luppi il quale utilizza in modo egregio il BattlePlan (che uso da alcuni anni come strumento integrativo per l'analisi ciclica).
Ricordo sempre che sono un trader part-time indipendente che opera con l'obiettivo di incrementare il rendimento del proprio capitale mantenendo un profilo di rischio mediamente basso.
Per i contenuti e la finalità del sito rinvio alla pagina DISCLAIMER.